A conclusione della quinta ed ultima fase della missione in Brasile il nostro Direttore Generale, Annamaria Mele, ha manifestato grande soddisfazione. Il confronto che abbiamo avviato ha acceso forte interesse: ricerca, studio, curiosità e — soprattutto — interesse imprenditoriale. Le nostre realtà sono simili e vicine: peculiarità e know-how maturati in anni di evoluzione del comparto pesca.
Obiettivo comune è l’importanza di sostenere e promuovere la piccola pesca costiera, guardando alla varietà dell’intera filiera su larga scala. Quello che fino a poco tempo fa poteva essere considerato il problema culturale della pesca è oggi un intreccio di opportunità con istituti, enti di ricerca e aziende.
La Dr.ssa Annamaria Mele ha fortemente sostenuto l’importanza della diversificazione dello sforzo di pesca all’interno di una filiera fedele alle tradizioni, importante per l’esportazione di know-how. Ha ricordato come in Italia la piccola pesca costiera si distingua dalla flotta industriale, offrendo lungo i litorali un pescato fresco che è alla base della ristorazione e di un indotto turistico spesso di eccellenza.
Queste realtà sono emblema della tradizione paesaggistica ed enogastronomica del nostro Paese. È fondamentale avvalersi degli strumenti di finanziamento europei per concretizzare microprogetti che sostengano le realtà locali. La nostra associazione – ha ribadito la Dr.ssa Mele nel corso dei saluti istituzionali – si mette a disposizione attraverso i progetti, la ricerca e la selezione delle aziende che vogliono davvero svilupparsi e realizzare indotti efficienti e sostenibili.
ANAPI Pesca intende rappresentare queste realtà all’interno di un contesto internazionale in espansione. L’industria marittima e portuale italiana è in costante evoluzione, alimentata da formazione continua e sostenuta da investimenti nelle infrastrutture e nelle tecnologie in chiave sostenibile. All’interno della filiera italiana, la ricerca e lo sviluppo mirano alla creazione di economie circolari, come richiesto dalle Linee Guida europee.
A differenza di altre associazioni di categoria, ANAPI Pesca ha iniziato ad occuparsi di acquacoltura multitrofica già da dieci anni, credendo nell’efficacia – storicamente sperimentata – di sistemi integrati ed ecocompatibili, in un’ottica scientificamente rispettosa della biodiversità.
Abbiamo presentato in Brasile la nostra smart community, creata per aggregare aziende, imprenditori della pesca e ricercatori. Una sinergia collettiva nell’ottica di una sostenibilità non solo ambientale, ma anche economica e sociale, caratteristiche distintive della micro-filiera della piccola pesca costiera.
La riqualificazione delle aree portuali e la gestione integrata della zona costiera possono e devono diventare un tutt’uno con la promozione del pescato, delle tipicità e dei luoghi, generando cultura turistica e valore territoriale. È questo il messaggio che ANAPI Pesca ha voluto condividere nella missione oltreoceano, approdando su orizzonti nuovi ma ritrovando al tempo stesso grande apprezzamento per le tradizioni italiane.
“Con diverse realtà del Brasile – ha concluso il Direttore generale Annamaria Mele – siamo molto simili per ciò che riguarda l’aspetto delle aziende della trasformazione. Le solide basi delle nostre tradizioni oggi vengono ricercate all’estero come know-how importanti. Non ci interessano vetrine. Ci interessa fare: progetti, concessioni, impianti e filiere che stanno in piedi. Siamo pronti a lavorare con voi per un modello multitrofico, tracciato, sostenibile e profittevole. Questo è solo l’inizio di un percorso che vogliamo fare insieme.”
IL PANORAMA ITALIANO
Sistema marittimo e portuale
L’Italia è un nodo strategico nel sistema portuale europeo: 16 Autorità di Sistema Portuale gestiscono porti di varie dimensioni, con rotte principali e circa 480 milioni di tonnellate di merci l’anno.
Oltre l’80% delle merci per i cittadini europei viaggia sulle autostrade del mare; circa 73 milioni di passeggeri all’anno transitano per i nostri scali. Operazioni e sicurezza si basano su protocolli rigorosi e digitalizzazione avanzata, inclusa la cyber security. Il sistema lavora 24 ore su 24 e occupa una filiera ampia.
Sostenibilità
Investimenti su infrastrutture, tecnologie e nuova sostenibilità: aree marine protette, riduzione delle emissioni, elettrificazione delle banchine, intermodalità a basso impatto e carburanti a minori emissioni. Non è vetrina: serve a garantire competitività e tutela ambientale.
Quadro sintetico della pesca italiana
L’Italia ha oltre 8.000 km di coste, ma dispone di circa 9.600 licenze di pesca professionale attive. Il numero è basso: è lo sforzo di pesca consentito dall’Unione Europea per tutelare la biodiversità.
La flotta è comunque attiva e strutturata, ma i vincoli restano quelli delle licenze. In acquacoltura l’Italia è tra la quinta e la sesta posizione in Europa per produzione. Importiamo oltre il 70% del fabbisogno ittico nazionale. Da qui l’interesse per partnership internazionali: il Brasile è forte come Paese esportatore, mentre l’Italia offre tecnologie, trasformazione e tracciabilità.
Piccola pesca vs. flotta industriale
La piccola pesca artigianale utilizza imbarcazioni sotto i 12 metri, operando entro 3 miglia nautiche. Oltre questi limiti si entra nella macro-categoria della flotta industriale.
Diversificazione: pescaturismo e ittiturismo
La leva turistica in Italia è naturale: mare e città d’arte. I pescatori lavorano quattro giorni alla settimana in mare, dedicando gli altri tre a pescaturismo (uscite didattiche) e ittiturismo (accoglienza e consumo del pescato fresco). È una seconda gamba economica che sostiene le microimprese.
Acquacoltura: dove siamo forti
Mitilicoltura e venericoltura in invasi e long-line; vallicoltura in Veneto; trota come regina dell’acqua dolce; sistemi tecnologici RAS e raceway; maricoltura con gabbie galleggianti e sommergibili.
SMART COMMUNITY ANAPI PESCA
ANAPI Pesca ha strutturato una Smart Community che aggrega imprese, ricercatori e tecnologia per rendere la pesca sostenibile non solo ambientalmente, ma anche economicamente e socialmente.
Partner e competenze:
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Università della Calabria – ricerca
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Gaia Inn – logistica progetti
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Paneco Group – bonifiche microplastiche e idrocarburi
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SAESI – energie rinnovabili
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APRIMAR – gabbie sommergibili per maricoltura
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Epsilon – geopolitica e geoportali
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Foraghi Consulting – autorizzazioni e certificazioni ambientali
FINANZIAMENTI E LEVA PUBBLICA
Le imprese con licenza di pesca e le associazioni possono accedere a contributi dal 50% al 100% a fondo perduto tramite fondi europei e programmi nazionali. ANAPI Pesca affianca i tesserati nelle fasi di progettazione, ricerca e realizzazione.
RICERCA, TRACCIABILITÀ E TRASFORMAZIONE
Ricerca marina orientata a bioingredienti, bioplastiche, acquacoltura sostenibile. Cresce la domanda di certificazioni e tracciabilità, specie per l’export. I sistemi italiani di controllo pesca sono digitali e garantiscono trasparenza lungo tutta la filiera.
I NOSTRI PROGETTI
- Progetto “Blue Wave Farm” e reef artificiali
Blue Wave Farm è la visione di filiera multitrofica integrata di ANAPI Pesca: pesca da cattura, acquacoltura e servizi ecosistemici. Si sviluppano reef e isole di ripopolamento con tecnologia “LifeStone”, biodegradabili in 5–8 anni e funzionali a gabbie sommergibili e mitilicoltura. - Caso studio: gabbie sommergibili (Calabria, Ionio)
Un associato ANAPI Pesca ha realizzato gabbie interamente sommergibili per l’allevamento di branzino e orata al largo della costa ionica cosentina, con mangimi biologici certificati e coesistenza tra allevamento e pesca tradizionale. - Innovazione energetica e idrogeno
Sviluppo di mangimi a basso impatto e sistemi di acquaponica di nuova generazione.
Prototipi che producono idrogeno da deiezioni (ammoniaca) e integrazione ibrida su motori esistenti, sfruttando energia solare ed eolica. Riduzione delle emissioni oltre il 70%.
Prototipo “Calliope” – barca a idrogeno presentata al G7 Agricoltura e Pesca (settembre 2024).
